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Creato: 26/04/2018 – Aggiornato: 06/05/2021
Lo stallo del peso, detto anche plateau, interviene in ogni regime alimentare controllato, così come anche nella dieta oloproteica. Non indica un’alterazione del metabolismo, ma dipende principalmente dalla motivazione del paziente.
Moli studi clinici sono ormai completamente concordi nell’indicare il periodo di insorgenza del plateau del peso in un periodo che coincide al sesto mese successivo dall’aver iniziato una dieta o un regime alimentare controllato.
Si tratta di un aspetto che è stato molto studiato negli ultimi anni in quanto, pur prendendo in esame diverse tipologie di diete, trova dei dati molto simili tra di essi.
Ciò che è emerso è che dopo circa sei mesi i soggetti sottoposti ad una dieta oloproteica o di altro tipo, si ritrovano improvvisamente a non riuscire più a perdere chili; subentra cioè uno stallo del peso.
Ciò che colpisce è la stretta coincidenza temporale, manifestandosi per un po’ tutti i diversi casi, intorno al sesto mese di terapia nutrizionale.
A 6 mesi a rallentare è il metabolismo o la motivazione?
Il plateau del peso viene subito attribuito dai pazienti come un rallentamento del metabolismo, per il quale quindi, non è più possibile togliere ulteriore peso, se non a costo di nuovi e soprannaturali sacrifici.
Tuttavia l’attribuzione dello stallo del peso ad una modificazione del metabolismo è assolutamente errata in quanto per modificare questa funzione corporale occorrono tempi di regimi alimentari controllati molto più lunghi.
La causa fondamentale nel plateau del peso per la dieta oloproteica è invece riconducibile a fattori motivazionali che, in maniera assolutamente normale, dopo sei mesi cominciano inevitabilmente a scricchiolare.
Si tratta di un atteggiamento assolutamente normale, determinato da ciascun regime controllato di alimentazione e che non evidenzia nei pazienti problematiche psicologiche (mancanza di autostima, basso senso del sacrificio), e può essere gestita insieme al proprio nutrizionista in maniera efficace.
Data la sua larga prevedibilità temporale, il nutrizionista può cominciare con largo anticipo a preparare il paziente per superare lo stallo del peso, mantenendo così alta la motivazione e l’attenzione psicofisica del paziente.