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Creato: 03/10/2015 – Aggiornato: 27/04/2021
Gli zuccheri raffinati sono il risultato di una lunga e complessa trasformazione industriale che sottraendo tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nelle barbabietole o nelle canne da zucchero, appunto, realizzano il prodotto che noi tutti conosciamo.
Un prodotto che per rispondere alle attese del mercato è bianchissimo, in grani finissimi e con un gusto ormai gradito alle abitudini del palato e della vista della stragrande maggioranza dei consumatori.In questi ultimi anni il consumo di zucchero è aumentato in maniera vertiginosa, a causa della nostra abitudine di ricercare un sapore dolce in ogni pietanza e non solo negli snack o nelle merendine, ma perfino nel pane confezionato o nelle salse e nei sughi preparati dall’industria alimentare, per nascondere l’eventuale acidità dei pomodori. lo zucchero è l’ingrediente principe delle cioccolate, dei biscotti ma anche delle bevande gasate, dei succhi di frutta industriali, nei tè freddi e i tantissimi altri alimenti che comunemente consumiamo. Senza tenere conto del fatto che l’industria alimentare in molti casi sostituisce lo zucchero raffinato, che a causa della complessa procedura di raffinazione è particolarmente costoso, con varianti sintetiche dello zucchero, una su tutte l’aspartame.
Attenti ai peccati di gola, ma non solo!
Uso e abuso dello zucchero: conseguenze
Dal punto di vista medico, lo zucchero e le sue varianti industriali è da alcuni ritenuto particolarmente pericoloso per la saluti di adulti e bambini, perché fornisce solo un apporto calorico essendo privo di ogni altra sostanza nutritiva. Le conseguenze legate all’uso eccessivo se non all’abuso di zucchero portano ad un innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue, valori identificati dall’indicatore comunemente noto come la glicemia nel sangue.
Un normale livello di glicemia è necessario per fornire energia all’organismo ed al cervello, ma un elevato livello di glicemia scatena varie reazioni negative, una su tutte è l’aumento dell’insulina prodotta naturalmente dall’organismo, per evitare che il livello di zuccheri raggiunga un livello di tossicità pericoloso. L’insulina provvede ha trasformare lo zucchero in eccesso in glicogeno che viene immagazzinato nel fegato, quale riserva energetica. Ma in presenza di un abuso di zuccheri, il fegato stipato alla sua massima capacità, rilascia il glicogeno in eccesso che ritorna nel circuito sanguigno sotto forma di acidi grassi. Questi ultimi si vanno ad accumulare dovunque ma in particolare in tutte quelle zone dell’organismo che non sono sottoposte ad una grande attività: le natiche, le cosce, il ventre ed il petto. Le conseguenze sono disastrose, non solo per la forma fisica e per la “linea”, ma principalmente per la salute, in quanto oltre a facilitare l’accumulo di grassi nel tessuto adiposo, ne impedisce l’uso.
Sintetizzando: abuso di zuccheri, picco immediato della produzione di insulina da parte del pancreas, abbassamento repentino della glicemia e nuovo stimolo della fame, un serpente che si morde la coda, un circolo vizioso che segnala all’organismo una continua ricerca del cibo in particolare carboidrati e dolci.
Ma queste non solo le sole conseguenze legate all’uso eccessivo o all’abuso di zucchero. Come ho accennato in precedenza, il processo di raffinazione dello zucchero elimina ogni traccia di vitamine e sali minerali fornendo all’organismo soltanto quelle che gli esperti di nutrizione chiamano come calorie “vuote” o “nude”. La conseguenza naturale è che lo zucchero durante la fase digestiva, assimila quello che manca dal nostro organismo (Calcio e Cromo in particolare, ma non solo), per poter ricostruire anche se in misura parziale, l’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione, indebolendo in tal modo il nostro l’organismo. La diminuzione di Calcio incide nei denti e nelle ossa con un indebolimento dello scheletro e della dentatura e porta alla comparsa di malattie ossee e delle carie dentali. Per non parlare dei problemi che lo zucchero raffinato provoca a livello intestinale, con l’alterazione della flora batterica, con la conseguenza di coliti, stipsi, diarree e chi più ne a più ne metta. Ma il sintomo più usuale è il fastidioso senso di gonfiore e di pesantezza che si avverte dopo aver mangiato dolci industriali ricchi di zucchero a fine pasto.
Molti dei fenomeni descritti affliggono gran parte della popolazione del cosiddetto mondo civilizzato, e la domanda che nasce spontanea è: ma ne vale la pena?
Alcune delle possibili alternative allo zucchero
Esistono sul mercato, anche non sempre è semplice trovarli, dolcificanti naturali alternativi allo zucchero e che, non subendo nessun processo di raffinazione, non subiscono alterazioni chimiche e nutritive, seppure il loro potere dolcificante è spesso inferiore a quello dello zucchero.
- Il malto d’orzo, di riso o di mais: si tratta di fluidi, col sapore di caramello, derivati dalla bollitura di questi cereali e concentrato fino ad ottenere un prodotto simile al miele.
- Lo sciroppo d’acero: si tratta di un dolcificante che si ottiene dai tronchi degli aceri da zucchero e degli aceri rossi, la cui linfa viene concentrata tramite un processo di bollitura.
- Il succo d’agave: deriva da una pianta di origine messicana ed è ricco di sali minerali, contiene soprattutto fruttosio e dolcifica più dello zucchero.
- Il succo d’uva: che si ottiene dalla bollitura della spremitura di uve a cui si aggiungono chiodi di garofano, cannella e limone e che contiene fruttosio.
- Lo zucchero integrale: derivato dal succo della canna da zucchero, che viene poi fatto bollire ottenendo una polvere grossolana, mai cristallina, non trattata.
- Il miele: prodotto dalle api contiene fruttosio, conferendo al miele un potere dolcificante maggiore dello zucchero.
Pro o contro lo zucchero
Come tutte le cose la virtù è nel mezzo, chi dice di dover eliminare lo zucchero dalla dieta, dice qualcosa di antiscientifico, perché in una dieta normale servono il 60% di carboidrati, di cui il 10% devono essere zuccheri semplici. Il che vuol dire mangiare in un giorno almeno 25 grammi di zucchero, quindi evitare gli eccessi è fondamentale quando si parla di alimentazione: condurre una vita ispirata il più possibile all’equilibrio, mangiare poco e bene.
Per il resto, il pensare positivo è la medicina più efficace