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Creato: 19/02/2018 – Aggiornato: 07/04/2021
Mangiar sano è il miglior modo per dimagrire. Questa è una certezza nota fin da sempre. A darne ulteriore conferma è il Centro di Ricerca del CRA – Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Lo spunto è stato preso da un concetto piuttosto noto, quello della Piramide Alimentare, per poi essere ampliato e migliorato. Meglio procedere con ordine.
La Piramide Alimentare non è nient’altro se non una rappresentazione grafica di un regime alimentare. Tipologie e quantità di alimenti da consumare variano a seconda della loro posizione nella piramide. Dalla base alla cima, la frequenza e la quantità dei cibi da consumare variano in modo decrescente. Qualcosa posto alla base andrà consumato in modo abbondante e frequente, viceversa, bisogna limitare invece le quantità di ciò che è in cima.
La Piramide Alimentare e la dieta mediterranea
Cosa succede se la dieta mediterranea, una delle più sane e gustose al mondo, viene accostata alla Piramide Alimentare? Che la tradizione alimentare delle popolazioni italiane e greche viene a istituirsi in qualità di regime alimentare.
Il che significa un ampio consumo di frutta, verdura e ortaggi freschi, così come di legumi, pane e cereali. Le altre caratteristiche della dieta mediterranea risiedono nell’utilizzo dell’olio come principale fonte di grassi e nel moderato consumo di uova, carne, pesce e vino. Zuccheri raffinati, come dolci e miele, e alimenti grassi, per esempio salumi come mortadella o salame, andrebbero invece mangiati raramente.
Cos’è cambiato nella nuova Piramide Alimentare basata sulla dieta mediterranea?
Il Centro di Ricerca del CRA, ex INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), ha un po’ cambiato le regole della dieta mediterranea. Non drasticamente, s’intende. Solo una variazione nelle quantità consigliate dei cibi tipici di questo regime alimentare.
Carne, legumi, pane, pasta e patate vengono ridotti a un consumo più sporadico, per un massimo di circa 2 volte a settimana. Non è però nelle quantità consigliate di alimenti da consumare la vera novità di questa “Piramide rivisitata”.
La vera innovazione apportata a questo regime alimentare sta nella base della piramide. Si potrebbe dire che è stata aggiunta un’ulteriore, nuova base. Ciò vuol dire che è stato aggiunto un altro step che, trovandosi alla base del solido, andrebbe eseguito quasi tutti i giorni.
Questo step è composto da: attività fisica, convivialità, stagionalità e “località”.
L’attività fisica
Una sana dieta, per quanto benefica, deve sempre essere bilanciata da esercizio fisico. Mangiare sano va di pari passo col vivere sano. Il che significa fare molto moto, non necessariamente ore e ore di palestra, si intende. Quanto piuttosto anche una moderata attività fisica, come il camminare per esempio, anche solo per 30 minuti al giorno per almeno 5 giorni a settimana.
La convivialità
Per convivialità si intende un rapporto sano e sereno con il cibo. Dal cucinare, all’abbinare gli alimenti, fino al momento del pasto, tutto deve essere caratterizzato come attività principale, importante, a cui dedicarsi con piacere. Per la serie, “meglio spegnere lo smartphone e parlare o ascoltare musica”.
La stagionalità
È preferibile consumare prodotti di stagione, frutta e verdura fresche sono da preferire a quelle in barattolo o surgelate. La motivazione è semplice. Quanto meno sono trasformati i cibi, tanto più mantengono intatte le loro proprietà nutritive.
La “località”
Direttamente legato al punto precedente, prodotti stagionali e locali assicurano non solo i migliori alimenti a chi li consuma ma anche il rispetto per l’ambiente. Favorendo l’agricoltura e i produttori locali si abbattono i tassi di inquinamento e si incrementano i comportamenti eticamente più corretti.