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Creato: 16/02/2018 – Aggiornato: 25/03/2021
Chi soffre di psoriasi sa bene cosa significa affrontare questa malattia della pelle durante i mesi invernali. L’aria secca, sciarpe, cappelli, guanti e maglioni di lana, la latitanza del sole, il poco tempo passato all’aria aperta a favore di luoghi chiusi con riscaldamenti accesi a tutta forza, sono tutte cause che contribuiscono a peggiorare la condizione dei punti del corpo colpiti dalla malattia.
Tutte queste variabili non fanno altro che aumentare il rossore e la secchezza della pelle, causando agli psoriasici un aggravamento delle lesioni, un accrescimento del prurito e in generale un maggior fastidio legato a questa seccante malattia.
Le zone della pelle colpite da psoriasi sono arrossate e coperte di squame biancastre che possono causare pruriti e infiammazioni, una situazione che non viene affatto aiutata dai comportamenti assunti durante l’inverno.
A meno di una fuga lunga tutto l’inverno verso mete più calde e miti, anche d’inverno si può convivere con la psoriasi senza dover necessariamente andare ai matti. Basta prendere delle semplici e utili precauzioni per trascorrere i mesi più freddi dell’anno allontanando del tutto lo stress provocato da questa malattia.
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Evviva l’umidità
“Evviva l’umidità” non è altro che un modo di dire per intendere che gli ambienti con aria eccessivamente secca possono solo essere nocivi.
Usare un umidificatore, particolarmente in camera da letto, aiuta a tenere la pelle più morbida e a evitare che le zone colpite da psoriasi si secchino eccessivamente.
Occorrerebbe regolare il riscaldamento affinché non sia troppo alto, il calore eccessivo degli ambienti chiusi favorisce l’infiammazione della parte, peggiorando, per esempio, il sintomo del prurito.
Doccia o bagno?
Direttamente legato al punto precedente, fra le due opzioni è senza dubbio da preferire il bagno alla doccia. Quest’ultima infatti sottrae umidità alla pelle, per cui è consigliabile farne una veloce nel caso in cui non se ne possa fare a meno, così da limitarne gli effetti disidratanti.
Un lungo bagno rilassante è invece l’ideale e per aumentarne gli effetti benefici è meglio aggiungere prodotti nutrienti e idratanti, come olii idratanti o i sali del Mar Morto.
Obbligatoria la crema/lozione idratante post-bagno o doccia.
Acqua a volontà
La motivazione è facile da intuire: idratazione. Bere molto aiuta a mantenere alto lo stato di idratazione della pelle che è già messa a dura prova dall’aria fredda, che, notoriamente, secca l’epidermide.
Lana sì, lana no?
Lana sì, fa freddo e bisogna coprirsi e un calo delle difese immunitarie è assolutamente da sconsigliare contro la psoriasi. Più che lana sì o lana no, il consiglio giusto da seguire è quello di vestirsi a strati così da poter prontamente spogliarsi o coprirsi nel caso in cui si passi da ambienti caldi a quelli freddi e viceversa.
Gli strati direttamente a contatto con la pelle, soprattutto nella zona dove si estende la malattia, vanno coperti con tessuti leggeri e naturali, come cotone e lino.
La fototerapia aiuta?
Certamente sì, soprattutto se i trattamenti sono del tipo UVB o PUVA. Questi tipi di fototerapia stimolano la creazione della vitamina D e aiutano a compensare la mancanza dei raggi solari, da sempre il più utile degli alleati contro la psoriasi.
Stress e difese immunitarie
Com’è facile immaginare, lo stress non fa altro che aggravare lo stato della malattia poiché contribuisce al calo delle difese immunitarie aggravando di fatto lo stato infiammatorio della zona psoriasica. Un simile effetto può essere provocato anche dai farmaci che indeboliscono le difese immunitarie, come gli antibiotici.
Contro questi problemi si può ovviare con una terapia nutrizionale fatta di integratori con azioni antiinfiammatorie, come quelli che bloccano la produzione di citochine (sostanze legate al grasso corporeo che aumentano lo stato infiammatorio della zona psoriasica).